Il legislatore, al ricorrere di determinati presupposti, offre, una tutela a tutti quei soggetti che risultino eccessivamente indebitati, ovverosia sovraindebitati, vale a dire in stato di crisi o di insolvenza.
Può dirsi in crisi un soggetto che, nell’arco temporale di un anno, non disponga di entrate sufficienti.
Si pensi, ad esempio, allo stipendio, alla pensione o al fatturato per pagare i propri debiti.
Certamente un campanello d’allarme per valutare il proprio stato di sovraindebitamento potrebbe essere anche quello di aver ricevuto un pignoramento dello stipendio, della pensione, del conto corrente o, nei casi più gravi, della propria casa di abitazione.
Oppure, non riuscire a pagare regolarmente le proprie tasse, imposte (si pensi, ad esempio, all’IRPEF, IVA, IRAP, TARI, IMU e così via) e contributi previdenziali e assicurativi.
Può considerarsi insolvente, quindi, un soggetto